[Nota per il rendimento grafico: molte delle formule del testo originale sono state rese tramite immagini "gif", il rendimento può variare a seconda del browser utilizzato e della dimensione del font. Il risultato è stato controllato con Netscape 3.0, font Times, size 18. Inoltre alcuni simboli sono resi in modo un po' diverso, ad esempio il simbolo \Lambda è in realtà un \wedge in grassetto e un po' più grande. Infine, le formule più semplici sono state ottenute con semplice testo HTML, ma con l'utilizzo degli elementi <sup> e <sub> non implementati nelle vecchie versioni dei browser; come controllo la formula x4 dovrebbe rappresentare "x elevato alla quarta". (MP)]
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1. MONOTONIA DELLA SERIE E DEFINIZIONE DELLO ZERO

Osservazione 1. Con l'aggiunta di a (=1), a destra dello 0 e successori, è indefinitamente possibile continuare nella progressione della serie monotona.
Sulla base di

0, a, b, c, n, +, .., ..., ( , ),

da cui

(0+), (0+a+), ((a+a+)=b+), ((b+a+)=c+), ..,
(n+), (n+a+), ...,

la serie diviene, però, ripetitiva. Il numero si banalizza. Esso aumenta per semplice ripetizione di (a+), e non c'è spiegamento della serie che sia indipendente dalla comparsa del segno '+' a destra della cifra:

(a+), (b+), .., (n+), ...

Dalla progressione seriale risulta l'automaticità dell'aggiunta.
Il logicismo (Peano, Russell, Whitehead) spiega la derivabilità della serie solo per iterazione. I formalisti (Hilbert, Bernays, Weyl, Kleene), senza più escludere lo zero dalla serie dei numeri naturali (che scrivono N, omettendo di distinguere fra N0 e N1), si limitano a raffinare il procedimento derivativo. Dopo 0, essi scrivono ancora 0, con l'aggiunta dell'apice ', ossia 0', per indicare l'inerenza (o appartenenza) a zero dell'aumento attribuiti allo 0. Proprio allo 0, primo numero naturale, quindi non più estromesso dalla serie dei numeri naturali (nè inclusi in N0 come numero iniziale della serie dei numeri zero-inclusivi), appartiene, allora, l'incrementabilità di se stesso.

Ora quel cambiamento di prospettiva concorre alla rifondazione di una teoria generale dei numeri, e, specificatamente, dei numeri relativi.


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[traduzione a fronte della pag. 16 in inglese]
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Lemma 1. Prima di diventare

((0)'), (((0)')'), (((((0)')'..)'..)),

dove l'apice ('..) indica un suo aumento intrafinito, 0, uguale a se stesso (0=0), richiama \phi, che è lo stesso 0 in quanto estensibile nella direzione del positivo (\phi=0, come base dell'estensibilità in positivo di 0).

Teorema 1. Diremo (0=0) e (0=\phi), se (\phi=\phi) e (\phi=0).
Con 0, \phi, 0, \phi, \Lambda, \wedge, =, \supset, ( , )
FORMULA (0=0), ((0=0)\wedge(0=\phi))\supset ((\phi=\phi)\wedge(\phi=0)) \supset
\supset (\phi=\phi)\wedge(\phi=0),
(per ogni 0 e \phi, quando (0=0) e (0=\phi), se (0=0) e (0=\phi) implicano (\phi=\phi) e (\phi=0), allora (\phi=\phi) e (\phi=0)).

Definizione 1. Si dirà che 0, con (0=0), esprime il numero k come FORMULA, ossia come il numero idem-inclusivo di 0, per cui 0' va solamente verso il valore assoluto del successore di 0, senza che quest'ultimo sia estensibile positivamente o negativamente per mezzo di '.., mentre (0=\phi) corrisponde al numero derivato \phi-inclusivo FORMULA, ossia al numero naturale 0 uguale a \phi, e va verso la propria estensibilità in positivo.

Teorema 2. FORMULA indica il numero naturale derivato 0, però con (0=\phi) e quindi con il passaggio all'incrementabilità di 0.
Infatti, con
k, 0, \phi, 0, \phi, ', \supset, (, ),
si può scrivere

FORMULA


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e per il postulato 17 della teoria del numero (Kleene 1952, 82),
FORMULA ,
derivazione di (a\wedgea) \supset (a'\wedgea'), dalla

(a\wedgeb) \supset (a'\wedgeb'),

che si legge: (a\wedgeb) implica (a'\wedgeb'), quando a e b siano aumentati per l'aggiunta di apici (').

[...]