Seguono alcune citazioni dall'articolo Il progetto GNU di R. Stallman pubblicato su OpenSources edito da O'Reilly:
Questo significava che il primo passo per usare un computer
era promettere di negare aiuto al proprio vicino.
Una comunità cooperante era vietata.
La regola creata dai proprietari di software proprietario era:
"se condividi il software con tuo vicino sei un pirata.
Se vuoi modifiche, pregaci di farle".
Una prima assunzione è che le aziende produttrici di
software abbiano il diritto naturale e indiscutibile di proprietà
sul software [...].
Se questo fosse un diritto naturale, non potremmo sollevare obiezioni
[...].
E' interessante notare che, negli Stati Uniti, sia la costituzione che
la giurisprudenza rifiutano questa posizione: il diritto d'autore
non è un diritto naturale, ma un monopolio imposto dal governo
che limita il diritto naturale degli utenti a effettuare delle copie.
[...]
Una terza assunzione è che non avremmo software utilizzabile
[...] se non riconoscessimo ai produttori il controllo sugli
utenti di quel programma.
Questra assunzione avrebbe potuto sembrare plausibile, prima che il
movimento del software libero dimostrasse che possiamo scrivere
quantità di programmi utili senza bisogno di metterci dei
catenacci.
Chi usa un calcolatore dovrebbe essere libero di modificare i programmi
per adattarli alle proprie necessità, ed essere libero di
condividere il software, poiché aiutare gli altri è alla
base della società.
Il progetto GNU è riuscito parzialmente nel suo intento, costruendo praticamente tutte le applicazioni di sistema e la libreria C (interfaccia con il kernel). Manca solo il kernel (che si sarebbe chiamato HURD); dal matrimonio con Linux nasce GNU/Linux.
La licenza che garantisce questo è la GPL (General Public Licence) Tra le altre cose, questa licenza garantisce la disponibilità del codice sorgente. Chiunque è libero di effettuare modifiche al programma, ma la versione modificata deve mantenere la licenza GPL (la licenza GPL viene ereditata dalle versioni modificate).
I vantaggi ci sono anche per gli utenti che pensano di non essere interessati alla disponibilità dei sorgenti.